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Channel: Immagini & Fumetti » Sergio Bonelli
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COME A UN FUNERALE

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Sai Sergio, pensandoci bene, in tutti questi anni sono più le volte che siamo andati insieme a un funerale che non a una manifestazione.
Se vado a ritroso nel tempo, credo che il primo incontro che abbiamo davvero condiviso sia stata la personale dedicata a Battaglia in quella Galleria di Genova. No, non mi ricordo come si chiamava… Neanche tu? Dai, facciamo come sempre, quello a cui viene in mente chiama l’altro.

Sì, lo so che la prima volta è stata a Lucca nel 1966. Ma a quei tempi ci davamo ancora del lei…
E il primo funerale? Boh! Hai ragione, non ha molta importanza sapere quale è stato. È senz’altro più significativo pensare a quei momenti di grande commozione passati insieme. Ti ricordi quando sei salito sulla mia Smart? Ti piaceva perché era piccola. E non hai neanche mugugnato per le tante buche che abbiamo incontrato da via Buonarroti a Sesto. Eravamo andati a dare l’ultimo saluto a Lina, la Signora del Fumetto Italiano. Certo ben altra cosa in confronto ai viaggi fatti sul megataxi bianco che noleggiavi per i… percorsi lunghi. Ci siamo saliti tante volte insieme e, nonostante ti fidassi dell’autista, non perdevi occasione per fargli notare che o aveva sbagliato strada o si era… smarrito. Ma poi, una volta rientrati, gli davi una lauta mancia… Con quel taxi siamo andati a casa della famiglia Uggeri per la dipartita di Mario o per abbracciare i Cicogna, quando Graziano, amico e compagno dell’infelice avventura di Full, ci ha lasciati per sempre.

Sì, lo so che abbiamo partecipato anche a tanti eventi del settore. E so anche che quello che ricordiamo con orgoglio è l’inaugurazione del Museo di Lucca. Eri più emozionato di me quel giorno. Ingenuamente, eravamo felici e soddisfatti del fatto che il Fumetto avesse finalmente trovato una degna Casa.

Certo però che questo funerale è proprio diverso dagli altri. C’è un sacco di gente. Più di quando è mancato tuo padre. Il posto è lo stesso e sono passati dieci anni… Ci sono persone di tutti i tipi e dalle diverse reazioni. C’è chi è commosso ed è venuto qui solo per salutare un amico, chi per fare atto di presenza, c’è chi pensa ai fatti suoi. Capita, purtroppo. Hai visto c’è anche Lodovico. È da tanto che non si fa vedere. Negli anni Settanta dicevi con orgoglio che noi tre eravamo i “nuovi” giovani editori del fumetto italiano. C’è Liliana, c’è Lelella, c’è Stefania, c’è Simone, c’è Mauro, c’è Paolo, c’è Alfredo, c’è Corrado, c’è Graziano, c’è Sergio, c’è Michele. Sì sono davvero tanti. Troppi per scriverli tutti. Sei stanco? Non ti preoccupare, possiamo andare via… Non vieni? Ti vuoi fermare? Va bene… Ci vediamo domenica pomeriggio in redazione. Come sempre. Così possiamo parlare senza essere disturbati, soprattutto dal telefono… Ma non mi lasciare al portone, facendomi il solito scherzo dell’uomo delle pulizie. Ormai non ci casco più. A domenica.


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